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2000-2001:
Manifestazione culturale "Beinasco per
l’Africa"
1998:
Iniziativa "I bambini di Beinasco incontrano i popoli del terzo
mondo"
1990:
Mostra "No alla Coca si al Cacao"
1989:
Mostra "Vogliamo Vivere"
1988:
Il gioco
1987:
Museo etnografico
1986:
Mostra di "Mani Tese"
Le
esperienze nella scuola si sono ripetute con la manifestazione culturale
"BEINASCO PER L’AFRICA", svoltasi nel 2000 e 2001 per
i ragazzi delle scuole materne, elementari e medie.
La visita guidata dai missionari della Consolata (padre De Col e suor
Dalmazia Colombo) alla mostra "Viaggio nella cultura dei Turkana"
ha visto la presenza di 420 ragazzi.
Agli stessi abbiamo chiesto di riflettere sull’incontro che hanno
avuto con il missionario attraverso dei disegni oppure dei temi.
I lavori eseguiti (di 200 alunni) sono stati raccolti ed esposti fornendo
ai ragazzi un momento formativo di estrema attualità per la nostra
società.
Nel
1998 abbiamo proposto, in collaborazione dell’Assessorato alla Cultura
del Comune e della Direzione Didattica di Beinasco, l’iniziativa
ai ragazzi delle scuole elementari dal titolo "I bambini di Beinasco
incontrano i popoli del terzo mondo", con incontri nelle scuole di
Beinasco, Borgaretto e Fornaci e con proiezione di filmati a gruppi di
classi.
Gli incontri sono stati guidati dal missionario della Consolata padre
De Col.
L’esperienza nelle classi è stata significativa così
come il coinvolgimento degli alunni nel dibattito seguito alla proiezione.
Riteniamo che i ragazzi abbiano avuto un momento formativo, di estrema
attualità per la nostra società. Agli alunni abbiamo chiesto
di riflettere sull’incontro che hanno avuto con il missionario attraverso
dei disegni oppure dei temi. I lavori eseguiti (circa 200) sono stati
raccolti ed esposti nella sala del consiglio del comune, dove si è
svolta la giornata conclusiva della manifestazione.
Il
quinto anno si è installato la mostra dal titolo "No alla
Coca si al Cacao", analizzando i problemi che hanno le popolazioni
della Colombia e portando un aiuto affinchè si impegnassero a coltivare
cacao e mais in luogo della più remunerativa coca.
In tutto il periodo descritto di attività nelle scuole non si può
dimenticare l’impegno degli insegnanti, i quali, com’è
evidente, hanno avuto una parte fondamentale nell’iniziativa: sia
per quanto riguarda l’introduzione al tema e l’aiuto ai bambini
nelle attività di produzione, sia per quanto riguarda i momenti
meno spiccatamente didattici come la proiezione di audiovisivi e l’accompagnamento
per le visite alle varie mostre.
La loro opera ha consentito la realizzazione pratica del progetto.
Al
di là del consueto "scambio" di conoscenza con gli Indios
attraverso la mostra "Vogliamo Vivere", importante è
stato il ragionamento e la prospettiva "planetaria" di questo
approccio al problema, di cui il mondo sviluppato non può più
disinteressarsi.
Appare evidente come la necessità di abbattimento di barriere continentali
sia ormai inevitabile, e tale traguardo va perseguito nella cultura dei
bambini.
Il
terzo anno ha visto spostarsi l’attenzione nuovamente sull’infanzia,
ma su uno specifico argomento che avvicina universalmente i bambini: il
gioco.
La scelta è stata centralissima in quanto da un lato il gioco è
veicolo di conoscenza e di apprendimento, dall’altro è l’occupazione
predominante di quel periodo della vita in cui si recepiscono i valori
che restano più radicati nel futuro: legare al gioco il "passaggio"
di questi contenuti di universalità e di conoscenza di realtà
lontane è appunto ciò che ha messo in pratica la mostra
"L’ho fatto per gioco", della LVIA, contenente giochi
e giocattoli prodotti da bambini del terzo mondo.
A completamento dell’esperienza, e questa volta come legame concreto
e tangibile con i paesi del terzo mondo, i bambini delle scuole hanno
a loro volta costruito dei giochi, a fine stagione esposti e venduti al
pubblico; il ricavato di tale vendita è servito alla realizzazione
di un’opera idrica nel Nord del Kenya.
Il
secondo anno si è articolato approfondendo il tema generale ancora
sulla conoscenza di diverse culture grazie alla visita al Museo etnografico
delle Missioni Consolata di Torino: per completezza, è ovvio mostrare
la differenza di vita anche delle persone adulte, uscendo dalla sfera
ristretta dell’infanzia, per mostrare anche le attività in
cui i bambini sono coinvolti marginalmente, ma di cui usufruiscono e subiscono
l’influsso.
Più importante e più profonda la diffusione della mostra
del Movimento Sviluppo e Pace sulle "disuguaglianze nel mondo".
Il discorso è ovviamente più complesso ma esamina in modo
chiaro il nodo della questione, che è appunto lo squilibrio di
ricchezza, di sfruttamento di risorse, di condizioni di vita.
In chiusura all’esperienza, ancora una volta i bambini in prima
persona hanno prodotto disegni
sul materiale visto dimostrando di avere, in modo splendido, recepito
il messaggio.
Nel
1986 abbiamo iniziato a proporre alle scuole di Beinasco l’iniziativa
"Conoscere il Terzo Mondo" che è durata cinque anni.
Il primo anno ha visto la diffusione nelle scuole elementari della Mostra
di "Mani Tese", comprendente 400
disegni eseguiti da bambini del terzo mondo illustranti scene tratte
dalla vita di villaggio, scene di caccia, momenti scolastici e familiari
che rappresentano un’occasione unica di incontro con la cultura,
gli usi e i costumi delle popolazioni in via di sviluppo; insieme sono
stati proiettati audiovisivi relativi alla vita dei bambini stessi. Quest’azione
orientata prevalentemente sulla conoscenza e sull’informazione è
chiaramente fondamentale: il disinteresse o il comportamento negativo
è spesso motivato dall’ignoranza di realtà che verrebbero
altrimenti diversamente affrontate. Anzi, sappiamo benissimo come sia
interesse di chi vuol mantenere "tali" certe situazioni il ridurre
il più possibile l’informazione sulle situazioni stesse e
mantenere l’ignoranza fra coloro i quali potrebbero potenzialmente
mutarle.
I bambini sono quindi inizialmente venuti a conoscenza intanto dell’esistenza
di propri coetanei, ma che vivono e si esprimono in modi non migliori
né peggiori, semplicemente diversi.
Tale conoscenza ha suscitato in modo durevole, riflessione e presa di
coscienza della non unicità della propria cultura, quindi i risultati
sono stati espressi dai bambini stessi a loro volta attraverso dei disegni,
quasi come un ideale "scambio" di idee.
Sabato 30 novembre 2019 - Santa Croce - Piazza Alfieri - Beinasco (TO)